Guidare con la pioggia

14 Settembre 2012 0 di Elvio

Anche i guidatori esperti riconoscono i pericoli e le difficoltà di guida di un viaggio notturno appesantito da forti piogge o temporali.

Il fondo bagnato, oltre che rendere la guida molto difficoltosa, porta a molti problemi:

– visibilità ridotta
– diminuita aderenza degli pneumatici
– pericolo di pozze (con deviazione della direzione)
– aquaplaning
– asfalto più scuro e minore efficacia dei fari
– schizzi provenienti dai veicoli che precedono
– ridotta efficienza di frenata in caso di pericoli

Tutti disturbi che rendono la guida molto stressante ed insicura anche per i veterani del volante.

Da oltre un decennio la ricerca tecnologica sui nuovi materiali dei manti stradali offre la soluzione a molti di questi problemi in modo molto efficace e durevole.

Tralasciando la tecnologia inserita nelle auto che è pur sempre efficace ma marginale (quali ABS, TCS sul controllo di frenata a e di trazione), i progettisti hanno focalizzato il problema alla radice facendo un semplice ragionamento: se il problema sulle strade è l’acqua, noi la togliamo.

E’ necessario fare però una premessa: il materiale standard utilizzato per pavimentare le strade fino a poco tempo fa era l’asfalto (termine improprio) ed era anche il vero nodo del problema.

Questo materiale è formato da roccia calcarea sminuzzata con aggiunta di sabbia e ghiaia comune impregnata di bitume che viene poi spalmata sul piano stradale con apposite macchine. L’agglomerato risultante, una volta raffreddato, risulta uno strato molto duro ed impermeabile all’acqua.

La soluzione al problema acqua è stato invece l’asfalto drenante (anche detto antipioggia) questo prodotto si è largamente diffuso sulle strade a scorrimento veloce e sulle autostrade italiane (con una penetrazione che è ormai di oltre l’85%).

Il nuovo asfalto è un conglomerato bituminoso artificiale composto di sabbia, bitume e ghiaia con grana più grossa rispetto all’asfalto normale, quindi una miscela composta di materiali inerti e bitume, in grado di assicurare una macro-rugosità.
Un asfalto molto poroso capace di ottimizzare il deflusso delle acque piovane e capace di ridurre la nuvola d’acqua che si solleva dal fondo stradale al passaggio dei veicoli (soprattutto quelli pesanti) e nello stesso tempo migliorare l’aderenza degli pneumatici.

Una volta spalmato sul piano stradale, l’asfalto drenante migliora notevolmente la sicurezza di guida soprattutto sotto l’aspetto delle visibilità:
– il pulviscolo d’acqua sollevato dagli automezzi è praticamente annullato
– nessuna forma di pozzanghera sulla carreggiata
– eliminato totalmente il rischio di aquaplaning

Va ricordato che, in caso di pioggia, è comunque necessario moderare la velocità, nel rispetto dei limiti imposti perché stiamo pur sempre guidando su asfalto bagnato e l’efficienza di frenata rimane comunque ridotta.

Confrontato con uno tradizionale, un manto drenante assicura, in caso di pioggia, una riduzione degli incidenti dell’ordine del 15-20% rendendo altresì la guida molto più confortevole avvicinando notevolmente le caratteristiche del fondo bagnato a quelle del fondo asciutto.

Le Autostrade per l’Italia dotate di asfalto drenante oggi sono la quasi totalità (nel 2000 erano solo il 16% dell’intera rete).

L’utilizzo di aggregati di ottima qualità e la giusta percentuale di vuoti (attorno al 15%) permettono un asfalto sufficientemente poroso ed a tessitura aperta con una notevole riduzione dei rumori ed un efficiente smaltimento delle acque piovane.

Per ottenere le migliori caratteristiche tecniche dell’asfalto drenante, come l’elasticità, l’indeformabilità e la resistenza agli sbalzi termici, nonché migliorarne durata, prestazione e sicurezza, il bitume stradale viene modificato con l’aggiunta di materiali polimerici.
Questa aumentata robustezza consente di ridurre lo spessore del manto stradale senza modificare l’assetto strutturale, apportando vantaggi economici non trascurabili.

Di fatto oggi la copertura della rete di Autostrade per l’Italia con asfalto drenante può considerarsi ormai completata, sono stati esclusi i tratti di montagna dove l’asfalto drenante aumenterebbe la probabilità di presenza di ghiaccio nei periodi invernali e nelle vicinanze dei cantieri dove si applica un manto ad alta aderenza per limitare i pericoli di sterzate e frenate improvvise.

Un saluto e… prudenza!