ICI per tutti
18 Aprile 2008Togliere l’ICI sulla prima casa è il primo provvedimento che farà il nuovo premier al fine di mantenere le promesse elettorali. Pagare le tasse è un fastidio per tutti, è anche vero però che tutti usufruiscono dei servizi dello Stato fra cui quello della sanità che, a mio parere, è il più importante. A dire il vero chi ha i soldi (fra cui il citato premier) può anche andare all’estero dove cliniche di lusso lo curano ai massimi livelli di competenza e comfort. E’ facile prendere decisioni sulla sanità per il popolo italiano quando si sa’ a priori che per se stessi tale servizio non sarà usato. E’ da vergognarsi, ma in Italia c’è solo da vergognarsi ad essere onesti. Torniamo all’ICI. Togliere questa tassa è l’ingiustizia fiscale più assurda. Faccio un esempio, le fasce più povere che hanno lavorato per tutta la vita per comprarsi una casa modesta, hanno rendite catastali che determinano un’imposta bassa, dell’ordine dei 150 o 200 euro. Al contrario, avvocati, notai, commercialisti, dottori che grazie alla loro ben più rosea condizione economica sono proprietari di immobili di prestigio e quindi la relativa imposta può arrivare tranquillamente ai 400/500 euro. Togliere l’Ici significa abbonare poco ai meno abbienti ed abbonare belle cifre ai più ricchi. Io sinceramente non mi aspettavo certo dell’altro da tali personaggi politici, ma quello che mi fa arrabbiare è che tale atto viene visto come positivo dal popolo. Per fare giustizia bastava aumentare le detrazioni magari raddoppiandole in modo che, chi paga 150 euro non paga più niente, mentre chi paga 500 continua a pagare 300 (se lo può permettere).