Smarronate romane

9 Febbraio 2009 0 di Elvio

Vi segnalo alcune formidabili e pungenti battute in dialetto romanesco, ascoltate girovagando per la nostra stupenda capitale.

(a bordo della Metro Linea A)
Una signora espone il biglietto integrato giornaliero al controllore.
La signora chiede: “Mi scusi, con questo posso viaggiare tutto il giorno?”.
Controllore: “Si nun c’hai ‘gniente da fa’… Sì”.

(Al semaforo di via Portuense)

In mezzo al traffico, il solito romano incazzato, suona ripetutamente ed inutilmente il clacson. Dopo la quarta o quinta volta, un ragazzo col motorino davanti a lui (che ormai si era rincoglonito dal frastuono) dice: “A capo, er clacson funziona, mo’ prova ‘mpò anche li fari!?”.

(Incrocio a Ponte Marconi)
Un camionista suona il clacson, una donna distinta (ma solo in apparenza) grida dal finestrino:
“Va a sonà ‘n mezzo a ‘e cosce de tu’ moje che c’è più traffico!”.

(Mercato del pesce di Testaccio)
Il pescivendolo (che voleva annotare la freschezza del suo prodotto) urla a squarciagola: “Ahò! ‘Sti pesci nun so’ morti, stanno a dormì!”.

(al parcheggio di taxi di Via Flaminia)
Cliente: “Scusi, la via più breve pe’ annà ar Verano?”.
Taxista: “‘Na revorverata ‘n bocca!”.

(accaduto in via Nomentana)
Un signore alquanto anziano resta immobile con la sua macchina allo scattare del verde e il ragazzo di dietro con un’auto sportiva abbassa il finestrino, si sporge e esclama: “A nonno, guarda che più verde de così nun diventa!”.

(incrocio di Via Appia a San Giovanni)
Fermo ad un semaforo c’è un vecchio con una macchina tutta scassata. Allo scattare del verde non parte e un ragazzo di dietro, con una macchina sportiva, gli dice: “A nonné, c’avemo solo tre colori… E’ uscito er verde… Che volemo fa’?”.

(incrocio della Balduina)
Una Fiat Tipo è ferma al semaforo, dietro c’è una Fiat Uno Fire con la musica a palla. Scatta il verde e la Tipo non parte… Il semaforo ritorna rosso. Riscatta il verde e la Tipo non parte. Allora il conducente della Uno abbassa la musica, scende e dice al conducente della Tipo: “Ahò, quanno esce er colore che te piace se n’annamo!?”.

(al semaforo di Viale Aventino)

Il primo della fila non si decide a ripartire e quello dietro gli urla:
“ahò, quann’esci dar coma facce ‘na telefonata!”.

(via Prenestina)
Un uomo sta per attraversare la strada di corsa, passa un automobilista e per poco non lo investe; l’automobilista spaventato tira fuori la mano e gli dice: “A cornutone!!…”.
E l’uomo gli risponde: “Tira fòri ‘a capoccia che fai prima!”.

(scena in una pizzeria)
Commesso (dopo aver tagliato la pizza): “La magni?”.
Cliente: “No, esco fòri e ‘a butto!”.

(Libreria Feltrinelli – Piazza della Repubblica)
‘Na vòrta me stavo a fa’ ‘n giro pe’ strada e su ‘na vetrina ce stava ‘n libro ‘n cui ce stava scritto: “come vincere la droga”.
Allora me so’ ‘mbucato dentro alla libreria e j’ho chiesto: “Quanta se ne po’ vince?”.

(autobus della linea 44)
Scendendo lungo via di Valtellina il traffico era tutto bloccato da una Mercedes in doppia fila con un impassibile guidatore a bordo. Dopo aver suonato a lungo (e inutilmente) per far muovere la macchina, l’autista inizia una lunga, complessa e faticosa manovra di aggiramento dell’ostacolo.
Una volta affiancato il veicolo, la porta anteriore dell’autobus e con tono neutro fa: “Aho, dì a tu’ moje che stasera ‘n vengo”.

(due amici al mare)
Uno di Ostia e l’altro di Fiumicino, muoiono di caldo e decidono assieme di andare a fare il bagno. Al momento di entrare in acqua il ragazzo di Fiumicino nota che quello di Ostia non sa nuotare e gli urla sbeffeggiante:
“Ahooò, sei pròpio idiota. Sei de Ostia e nun sai nòtà?”.
E il ragazzo di Ostia prontamente gli risponde: “Perché, te che sei de Fiumicino sai volà!?”.

(in un bar a piazza Bologna)
Entra una ragazza che chiede al cassiere, indicando una porta:
– “Scusi, il bagno è lì?”.
E lui risponde:
– “Fino a poco fa ce stava!”.