Un appello dal M.E.D.A.

9 Marzo 2010 0 di Elvio

Da una richiesta di una nostra collaboratrice, ci offriamo come supporto divulgativo per diffondere un appello ai governanti riguardante la situazione attuale dei nostri fratelli diversamente abili.

LETTERA APERTA ALL’ONOREVOLE SILVIO BERLUSCONI – PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Ill.mo Presidente, se noi del M.E.D.A abbiamo deciso di rivolgerci a Lei usando un mezzo insolito come quello del “pubblico manifesto” è solo perché non siamo in nessun caso riusciti a raggiungerla in altro modo, nemmeno attraverso le numerose missive che forse i suoi collaboratori non le hanno mai fatto pervenire.
Così crediamo, in quanto non si giustifica altrimenti, questa noncuranza, politica e umana, nei confronti di un Movimento che non solo conta centinaia di migliaia di aderenti, ma che rappresenta, umanamente, oltre sei milioni (familiari e parenti esclusi) di diversamente abili che vivono o meglio “sopravvivono” nel nostro Paese.
Sappia, signor Presidente, che non è nostra intenzione presentarci a Lei con il cappello in mano, né tanto meno come postulanti, per chiederle soluzioni impossibili o lucrose prebende politiche (i diversabili hanno conservato l’orgoglio di essere cittadini italiani alla pari con chiunque altro dimostrandolo con il loro voto), bensì per sollecitare il suo autorevole interessamento affinché siano rispettati quei fondamentali diritti civili di cui l’Italia necessita per considerarsi alla pari con le altre Nazioni europee.
Trascurando il lato economico del problema, come l’esiguo contributo pensionistico, nemmeno sufficiente per acquistare un litro di latte tutte le mattine (i diversabili non godono di nessun ammortizzatore sociale), ci permettiamo elencarle le primarie ingiustizie di cui siamo vittime, risolvibili con un atto di buona volontà:

a) Il persistere di assurde barriere architettoniche che ci precludono ogni forma di convivenza civile: non potere accedere ai pubblici uffici, ai normali mezzi di trasporto, a gran parte dei negozi, ai luoghi di cultura (musei, teatri, cinema), e a quelli di svago, né uscire dalle nostre abitazioni perché gli stabili non sono attrezzati, non ostante la legge lo imponga, di servoscale, ascensori, scivoli.
b) Proibirci di frequentare i centri storici, considerati zone pedonali, neppure con le nostre macchie munite di apposito contrassegno (punendo i trasgressori con salatissime multe), significa emarginare decine di migliaia di cittadini costringendoli a vivere nelle periferie delle grandi città secondo gli schemi razziali di una ghettizzazione di triste e deprecabile memoria;
c) Un trattamento sociopolitico meno debilitante nei confronti dei diversabili, non solo per quanto
riguarda la terminologia, che in parte abbiamo corretto, ma soprattutto il sistema di comportamento.
Un esempio: il diversabile che viaggia Alitalia deve obbligatoriamente sedere oltre il ventisettesimo posto, non in prima fila come stabilito da tutte le altre compagnie aeree, pressappoco come succedeva per i negri in America che dovevano occupare gli ultimi sedili sugli autobus.

Signor Presidente tutto questo accade perché coloro che abbiamo eletto per guidare il nostro Paese (Comuni, Province, Regioni, Parlamento), non si sono mai preoccupati di dare vita a dipartimenti, assessorati o un “Ministero della Diversabilità”, come apparati autonomi capaci di svolgere con assoluta competenza la loro democratica e civile funzione, risolvendo tutti quei problemi, piccoli e grandi, che trasformano un diversabile italiano in un cittadino inutile e particolarmente oneroso per l’intera società. Signor Presidente, concludiamo il nostro appello invitandola a trovare il coraggio, di annunciare a oltre sei milioni di esseri umani, il cui cibo quotidiano è fatto d’umiliazioni e dolore, che questo “Ministero della Diversabilità” rientra nel suo programma di Governo e lei avrà al suo fianco la più potente, fedele e non politicizzata forza umana di sostegno.
Ci conti quanti siamo e poi decida, signor Presidente.

LA SEGRETERIA NAZIONALE DEL M.E.D.A.

Qui il filmato direttamente dal loro sito