Adolescenti in rete: rischi e pericoli

29 Giugno 2010 0 di Elvio

Ormai accade sempre più spesso, i servizi internet più utilizzati e graditi dalle giovani utenze sono il bersaglio più privilegiato dai criminali informatici con servizi ed attività truffaldine e false richieste di amicizia con lo scopo di estorcere dati sensibili o false promesse di servizi.

McAfee, la più grande e famosa azienda focalizzata sulle tecnologie di sicurezza, ha commissionato, e recentemente diffuso, una ricerca dal titolo “La vita segreta degli adolescenti” effettuata nel periodo che va dal 4 al 17 maggio 2010. Lo studio ha coinvolto un campione di 955 giovani americani (dai 13 ai 17 anni) e rivela il comportamento dei teenager americani e le azioni di competenza dei propri genitori.

I risultati della ricerca sono stati organizzati in base ad età, sesso, razza e vari altri fattori, essa evidenzia i reali pericoli e le preoccupanti vulnerabilità con cui si scontrano gli adolescenti quando sono collegati ad internet.

Mentre i principali pericoli percepiti dai genitori sono quelli di insegnare i rischi derivanti dall’alcool o saper gestire casi di bullismo a scuola, non vedono sostanziali fonti di pericolo sui collegamenti on line dei loro figli.

Diversamente, la ricerca dimostra quanto ben più pericolosi siano i gesti dei teenagers effettuati senza pensare o senza la percezione di un ipotetico pericolo. Secondo McAfee infatti:

– i teenager parlano con estranei dando informazioni personali e forniscono molte più informazioni di quelle consentite
– il 69% di adolescenti dai 13 ai 17 anni effettua aggiornamenti del proprio stato sui social network divulgando anche la propria posizione esatta
– il 28% dei teenager chatta con persone che non conosce nel mondo offline rivelando alcuni dati personali, quali:
– il 43% il comunica proprio nome
– il 24% il proprio indirizzo email
– il 18% invia foto personali
– il 12% il numero di cellulare
– ie ragazze sono più propense dei ragazzi a chattare con le persone che non conoscono

Un esperto dichiara:
“I ragazzi sanno che non devono parlare con gli estranei, è una delle prime cose che vengono loro insegnate. Ma online c’è un senso di fiducia e anonimia che permette loro di abbassare la guardia. I ragazzi non darebbero mai il loro nome ed indirizzo ad un estraneo nel mondo reale, è quindi allarmante vedere quanti giovani fanno tranquillamente queste cose online”.




Quest’anno il fenomeno del cyberbullismo è stato oggetto di molti articoli sui giornali, con storie di adolescenti e ventenni perseguitati on line, finiti anche con tragiche conseguenze. Il 65% conosce qualcuno che ha commesso atti simili o che ha ricevuto informazioni malvagie via web (email anonime, pettegolezzi online, diffusione di informazioni private senza autorizzazione o informazioni offensive).
Malgrado questo, il fenomeno del cyber bullismo resta: circa il 50% degli adolescenti e non sa come comportarsi se subisce attacchi di questo tipo.

Va anche considerato che molti ragazzi accedono al web da fuori casa ed è impossibile tenerli sotto controllo. La risposta giusta quindi non sta nel tenere il computer di casa sorvegliato, ma bisogna educare i ragazzi a cautelarsi mentre utilizzano Internet, anche quando sono lontani dalla supervisione degli adulti. I numeri sono chiari:

– l’87% dei giovani utilizza il web da qualsiasi parte, tranne che a casa
– il 54% vi accede dalla casa degli amici o di altri familiari
– il 30% vi accede tramite il cellulare e il 21% tramite i videogame
– il 23% va online da qualsiasi parte con la rete Wi-fi